Taranto, via G. Giovine, proprietà De Tullio, pozzo 111. Rinvenuta il 4/8/1952.
La forma del cratere a calice ha un orlo svasato, come indica il nome della tipologia, un corpo campaniforme che si imposta sulla parte inferiore a profilo leggermente arrotondato e un alto piede a stelo. La completano due alte anse orizzontali a sezione circolare.
L’ampiezza e la regolarità della parete la rendono particolarmente adatta ad accogliere scene particolarmente complesse ed ispirate a un vasto repertorio mitologico.
In questo reperto il lato A si riferisce ai personaggi dell’Iliade e al suo antefatto: si riconoscono Tersite, Menelao ed Ulisse. La scena principale, e anche la più significativa, rappresenta Leda con la figlia Elena e l’uovo della Nemesi e sono raffigurati anche Afrodite ed Eros identificati da iscrizioni.
Sullo stesso lato del cratere, si legge l’immagine di un Dioscuro davanti ad un tempietto funerario nel quale vi sono tre figure.
Il lato B rappresenta Teseo che abbandona Arianna sull’isola di Nasso, fuggendo in nave.
Cratere a calice apulo a figure rosse