Il sito di Saturo, il cui nome compare sin dall’oracolo di fondazione della colonia greca di Taranto, è di grande importanza per studiare le dinamiche insediative e cultuali del territorio tarantino.
In particolare il santuario in grotta sembra essere stato dedicato a più divinità femminili proprio a causa della presenza delle sorgenti di acqua dolce e al loro valore rituale nell’ambito della fertilità e del mondo delle donne.
Da santuario dedicato alla ninfa Satyria, dunque, si unisce, in una serie complessa di collegamenti, quello di Gaia, di Persefone e della stessa Afrodite regina. Tra gli oggetti votivi si sono trovati oggetti tipici del mondo femminile quali gli aghi da cucire in oro, e ciò collega ancora una volta il culto ai riti di passaggio (l’infanzia, le nozze, la maternità) che scandivano il mondo femminile.