Il destino di Taranto appare legato all’elemento acquatico già nei miti che ne precedono la fondazione. Dall’unione del dio del mare Poseidon con una Ninfa locale – divinità delle acque sorgive il cui nome, Satyria, ci è giunto nella forma latina Satyra – nacque infatti Taras, eponimo di un fiume e poi della città fondata dai coloni spartani alla fine dell’VIII sec. a.C.
Del divino genitore dell’eroe eponimo – a sua volta venerato in età imperiale come dio – si
ricorderanno i coloni romani che nel 123/122 a.C. fonderanno la colonia Neptunia Tarentum sul sito della città greca.
La coppa ha un’ampia vasca impostata su uno stelo cilindrico ed è interamente verniciata in nero ad eccezione di una fascia a risparmio all’esterno e di un tondo figurato realizzato sul fondo interno. La scena, definita da una linea sottile concentrica, rappresenta Poseidon con il tridente nella mano che incede a larghi passi verso sinistra. Nudo, con mantello (himation) che copre la spalla e il braccio sinistro proteso in avanti, il dio . raffigurato con il volto barbato di profilo e il dorso di tre quarti.
Kylix a figure rosse attica raffigurante Poseidon