La kylix è un vaso da banchetto, il più imponente dei vasi per bere: lo potremmo oggi paragonare ad un bicchiere da degustazione.
Il nostro reperto, trovato in via Pitagora nel 1908, è stato prodotto nella Laconia, la regione di Sparta, intorno al 570 a.C.
È stato realizzato nella tecnica delle figure nere, con ritocchi di colore paonazzo. I particolari, come sempre accade con questa tecnica, sono stati graffiti a cottura finita.
Nella parte interna si trovano solamente due figure: Zeus in trono, in una posa piuttosto rigida, e una grande aquila che come sappiamo era l’animale a lui sacro.
L’apparente semplicità rivela uno schema compositivo estremamente raffinato: il dio disegna un angolo retto, mentre l’aquila, con le grandi ali spiegate, riempie quasi tutta la superficie. L’anonimo ceramografo, pur non sapendolo, ha compiuto una svolta nelle arti figurative, organizzando le immagini in modo da riempire uno spazio circolare: prima in genere queste coppe erano decorate con un solo elemento centrale. Il tema dei “tondi” dipinti non finisce qui: appassionerà artigiani e artisti sino a tutto il Rinascimento.