La quercia: l’albero di Zeus

28 novembre 2022 28 novembre 2022

Nell’ambito della produzione di corone funerarie in foglie ottenute a ritaglio da sottilissime lamine d’oro, diffusa a Taranto nella piena età ellenistica, all’iniziale varietà delle essenze vegetali rappresentate (alloro, ulivo, rosette) subentra nella fase più tarda un’assoluta preponderanza della quercia, diffusa fino all’esaurirsi di questa tradizione artigianale nell’avanzato II sec. a.C. Albero fra gli alberi e asse portante del mondo, simbolo di forza e di vigore sia fisico che morale, la quercia è sacra a Zeus, signore del fulmine e padre degli dèi. Nel santuario di Dodona in Epiro, insieme alla compagna Dione, Zeus pronunciava vaticinî attraverso lo stormire delle fronde di questo albero e il tubare delle colombe che abitavano fra i suoi rami. Non è improbabile che proprio i rapporti diplomatici fra Taranto e l’Epiro – i cui sovrani Alessandro il Molosso e Pirro, fra il tardo IV e l’iniziale III sec. a.C., offrirono alla città magnogreca sostegno militare contro le popolazioni italiche – abbiano favorito indirettamente la fortuna di questo soggetto in ambiente tarentino, per quanto corone in foglia di quercia siano documentate anche in altre regioni del Mediterraneo ellenistico.

Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi. Acconsenta ai nostri cookie se continua ad utilizzare il nostro sito web. Cookie Policy