La forma, classificata come Lamboglia 60 bis, è prodotta in terra sigillata africana di tipo D, una ceramica fine da mensa prodotta nel nord Africa nella tarda età imperiale. La superficie esterna è decorata con rotellature. Al centro della vasca, internamente, è impresso un simbolo a forma di croce chiamato staurogramma, ottenuto con una sintesi delle lettere greche CHI (X), IOTA (I) e RHO (P), che nella forma della croce rimandano alla crocefissione di Cristo. Dai bracci orizzontali pendono le due lettere Alpha e Omega, le lettere citate nell’Apocalisse di Giovanni e allusive all’eternità di Dio.
Palazzo delli Ponti
Il contesto di Palazzo delli Ponti presenta una stratigrafia complessa che dall’età greca (strutture murarie difensive e portuali) giunge al Tardo Medioevo.
I materiali tardo antichi sono riferibili ad una sala ipogea a destinazione funeraria, databile fra il IV e il VI secolo d.C., utilizzata da un gruppo probabilmente familiare, dal momento che vi erano sepolti adulti di entrambi i sessi e bambini, di religione cristiana. La sua collocazione, sull’attuale via Di Mezzo a pochi metri dalla postierla Immacolata, in antico corrispondeva al margine nord della costa su Mare Piccolo, a ridosso del porto di età greca. Il rinvenimento di un ambiente funerario romano nell’area dell’ex acropoli greca conferma l’ipotesi che questa parte della città fosse stata esclusa dal perimetro urbano dopo la conquista romana del 209 a.C.