Scultura in pietra tenera raffigurante, ad altissimo rilievo, una Sirena stante ad ali chiuse, quasi completamente perdute.
Mancano anche la testa, il braccio destro, buona parte del braccio sinistro, la zampa sinistra a partire dal ginocchio e l’estremità inferiore di quella destra. La parte inferiore del corpo, al di sotto dell’inguine definito da un’incisione a V, ricoperta di piume accuratamente disegnate in forma di elementi a foglia d’acqua, embricati a guisa di squame. Sulla coda le penne timoniere sono ben delineate. Tra i seni e il ventre, rotondo e prominente, si conserva la mano sinistra, sproporzionata rispetto al corpo.
La chioma, sciolta e ricadente sulle spalle, presenta consistenti tracce di colore rosso.
Rinvenuta nel corso di attività di sorveglianza archeologica nell’immediato suburbio a nordest della città, in un’area prospiciente il Mar Piccolo, la Sirena sembra aver costituito il segnacolo di una tomba a fossa rivestita in lastre di carparo e contenente i resti di due inumati, di cui uno in giacitura secondaria. Non si tratterebbe dunque dell’acroterio centrale di un naiskos, come ipotizzabile per altri esemplari di dimensioni più ridotte, ma di un rilievo applicato a un supporto a lastra, riconoscibile anche dal retro non lavorato della scultura. Lo schema iconografico è quello definito della Sirena trauernde, in atteggiamento di cordoglio: con un braccio ripiegato sull’addome e l’altro in origine levato verso il capo, leggermente reclinato e sostenuto dal palmo della mano. Presente anche sui capitelli corinzio-tarantini figurati, tale schema trova al momento le sue più antiche attestazioni proprio a Taranto, che alla fine del III sec. a.C. sembra averne favorito la diffusione al di là dello Ionio-Adriatico (Apollonia e Durazzo in Illiria meridionale). Altre sculture tarantine quasi a tutto tondo riproducono invece i tipi della Sirena musicante e di quella piangente, già noti al repertorio attico. Figure del margine, in ambito funerario le Sirene abbandonano il carattere di pericolose ammaliatrici per divenire compagne consolatrici nel momento del lutto e prendere parte al compianto funebre.
Scultura funeraria raffigurante una Sirena