La teca in argento è composta da un coperchio e da una vasca a forma di conchiglia.
La decorazione a sbalzo è sul coperchio su entrambe le facce. Su quella esterna la figurazione è dorata e raffigura una nereide parzialmente coperta da un mantello su un mostro con la parte anteriore di pantera e quella posteriore di serpente marino. La faccia interna ha uno schema iconografico simile, ma la nereide è di spalle e il mostro è un’idra, con il raffinato particolare dell’occhio che è un granato incastonato. Sulla parte posteriore della cerniera, molto difficile da vedere, vi è scritto a caratteri puntinati il nome della proprietaria Opaka Sabaleidas.
La decorazione è molto raffinata, e i particolari sono incisi in modo calligrafico. La pettinatura della nereide, con i capelli ripartiti in ciocche e un piccolo chignon è quello tipico delle acconciature tarantine tra la fine del IV e il III secolo a.C., confermandone così sia la produzione nella città ionica che la datazione.