Tra i reperti più famosi del Museo vi ė questa terracotta, di cui non si conosce il contesto preciso ma che ė riferibile al territorio di Taranto, probabilmente da una necropoli o da un ambito votivo.
Una giovane donna priva di vesti esegue un esercizio acrobatico reggendosi in equilibrio sulle mani.
La rappresentazione di danzatori o danzatrici, mimi e acrobate ricorre abbastanza spesso nelle statuette tarantine in terracotta. La presenza di questi personaggi nelle tombe rimanda genericamente al banchetto e al culto dei defunti, ma non è da escludere che potessero anche accompagnare giovanissimi o bambini nella tomba come giocattoli.
Le donne e il simposio
Anche nella raffinata e disinvolta Taranto della metà del IV secolo a.C. le donne, se erano presenti nel simposio, lo erano come danzatrici, intrattenitrici o musiciste. Sovente erano a disposizione dei simposiasti. Le donne libere, le mogli, le innamorate non potevano parteciparvi. La nostra acrobata che si esibisce senza veli era dunque un semplice accessorio in un mondo patriarcale in cui la figura femminile aveva dignità solo se figlia, moglie e madre.