Lo scorso 20 maggio, Al Bano è stato testimonial, presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, di un importante protocollo d’intesa tra il MArTA e il CIHEAM di Bari che hanno deciso di lavorare insieme su progetti di educazione e ricerca e di cooperazione internazionale dedicati al Mediterraneo, e di una lettera di intenti tra il MArTA, il CIHEAM di Bari e la Fondazione “L’isola che non c’è” per l’organizzazione congiunta di una giornata internazionale dedicata alla cultura ed alla cooperazione internazionale del Mediterraneo.
“Un compleanno diverso – ha detto il noto artista internazionale che nel chiostro del Museo ha spento le sue 78 candeline – quest’anno sono a Taranto perché questa tappa mi mancava, ed era giusto colmarla. Da tempo – ha aggiunto – del Museo me ne parlavano i miei amici stranieri. Doveva arrivare il momento ed è arrivato nel giorno del mio compleanno. Vedere le proprie radici è sempre un fatto emozionante”.
Poi, tornando sul tema del Mediterraneo, Al Bano, prendendo la parola alla cerimonia di firma del protocollo d’intesa e della lettera di intenti, ha annunciato in anteprima il suo prossimo impegno discografico.
“Per la prima volta nella mia vita parlo del prossimo album ancora prima di registrarlo. Canterò le canzoni del Mediterraneo: prenderò una canzone albanese, una ebrea, una libica. Insomma tutte le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Prenderò il meglio di queste canzoni e le “albanizzerò”. Farò il messaggero di note. C’è questo progetto del grande Mediterraneo, che ho sempre amato, vissuto e conosciuto in profondità – ha concluso Al Bano prima di consegnare alla sala del Museo gremita di giornalisti un suo cameo musicale che ha emozionato tutti (vedi il video “amara terra mia”) – e io lo canterò”.
La Direttrice del MArTA Eva Degl’Innocenti ha voluto donare ad Al Bano un ricordo del suo compleanno al Museo. Grazie al lavoro del MArTA Lab (il Fab Lab del Museo), è stata consegnata nelle mani di Al Bano la riproduzione fedele di uno dei reperti iconici del Museo: ovvero l’Erma di Dioniso, realizzata grazie alla riproduzione 3D della scultura conservata all’interno delle sale romane del museo tarantino.
Al Bano al MArTA: “canterò il Mediterraneo”