Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lo scorso 14 maggio, ha inaugurato Tota Italia, la mostra curata da Massimo Osanna e Stéphane Verger, che, allestita all’interno delle Scuderie del Quirinale a Roma, racconta il processo di romanizzazione del Paese, ma anche e soprattutto la straordinaria varietà e ricchezza culturale dell’Italia pre-romana di cui la Puglia è stata grande testimone.
A rappresentarla infatti ci saranno due importanti capolavori custoditi all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Taranto: la metopa proveniente dal naiskos (tempietto funerario) di Via Umbria (III-II sec. a.C.) a Taranto e il celebre specchio a teca (con raffigurazione di una Musa o Afrodite seminuda, attorniata da Eroti) della Tomba degli Ori di Canosa (fine III-inizi II sec. a.C.).
“Anche il Museo di Taranto racconta, attraverso i suoi reperti, quel secolare percorso di unificazione culturale, linguistica, politica, giuridica e territoriale che è alle origini del nostro Paese – dice la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – e i due capolavori del Museo esposti alle Scuderie del Quirinale ne sono la testimonianza. La mostra Tota Italia è un segno tangibile della partecipazione delle Scuderie del Quirinale allo sforzo delle riaperture, plastica rappresentazione della collaborazione armonica di tutto il sistema museale italiano e stimolo per un’ulteriore riflessione sui valori dell’unità nazionale, nell’anno del 160° anniversario della moderna unità d’Italia, del 150° dalla proclamazione di Roma Capitale, del 75° dalla proclamazione della Repubblica.”
“Con il progetto di Tota Italia, – dichiara Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del Ministero della Cultura – abbiamo voluto raccontare il secolare percorso di unificazione culturale, linguistica, politica, giuridica e territoriale che ha portato i tanti popoli dell’Italia antica a riconoscersi, dal tempo di Augusto, come parte di un’entità unica, sotto il segno di Roma. Popoli distinti negli usi e nei costumi, nelle lingue e nei modi di vivere, di abitare, di costruire, di onorare i morti e le divinità, che riemergono con grande forza comunicativa, nelle loro suggestive, straordinarie differenze, nella prima parte del percorso espositivo, in cui confluiscono opere eccezionali dai più importanti musei italiani, e che poi gradualmente, nel prosieguo della mostra, si presentano, di fatto, come parte di un mondo comune, complesso, variegato e ricco di diversità, ma al tempo stesso profondamente unitario: quello romano. Molto dell’Italia di oggi, dal diritto, alla lingua, alle città e alle regioni, fino alla prima grande rete di strade e alla forma stessa del paesaggio agrario, laddove minori sono state le trasformazioni successive, discende da quella prima, grande unificazione della Penisola”.
La mostra Tota Italia sarà aperta e visitabile fino al 25 luglio 2021.
credits foto @AlbertoNovelli